domenica 4 settembre 2011

SMART-EXIB ( A Project by Stefano Stefanini )

http://www.youtube.com/watch?v=c0nMbLNVd1E


ITA:

Mi chiamo Stefano Stefanini e sono un giovane artista italiano.
Mi occupo d'arte da sempre ma è da circa un anno o poco più che sono riuscito ad entrare all'interno dei circuiti d'arte contemporanea.
Ho presto capito che purtroppo, almeno in Italia, l'artista, può essere tale se può permetterselo economicamente. Quando non ha le giuste conoscenze e riesce grazie al suo operato ad entrare nei circuiti, ha bisogno di sostenere numerose spese, anche perché le poche gallerie in Italia interessate ai 
giovani artisti, spesso sono povere o agiscono per la "giusta causa" e non solo per far soldi. Un piccolo esempio sono le spese da sostenere negli affitti in caso di eventuali esposizioni collettive o i vari trasporti in caso di mostre fuori dalla città natale. Ho deciso di creare un'opera per sensibilizzare la gente su questo argomento, ma anche per risolvere questo problema che vivo in prima persona, non essendo ricco. L'opera in questione si chiama SMART-EXIB e sfrutta i nuovi mezzi di comunicazione tecnologici. SMART-EXIB è una testa con sopra applicati dei QR code. I QR Code (abbreviazione di “quick response“, risposta veloce) sono delle immagini quadrate, con all’interno dei piccoli moduli neri che vanno a costruire un disegno apparentemente senza senso, ma che, grazie ad un comodo scan code (si trova gratis su internet per tutti i tipi di smartphone e tablet) rivela al suo interno il messaggio vero è proprio, che può essere di qualsiasi tipo. 
Ogni QR presente su SMART-EXIB porta ad un video diverso caricato online riguardante i miei principali lavori artistici. Ogni video può esistere indipendentemente nel web, in quanto non è altro che un video promo personale. 
SMART-EXIB diventa quindi una sorta di galleria d'arte personale che sfrutta le caratteristiche del web, come quella di non avere uno spazio fisico fisso, pur essendo reale, tridimensionale e tangibile. 
SMART-EXIB può essere esposta in una galleria d'arte ma anche andare in giro per spazi pubblici e privati con grande facilità perché é leggera, e sta in una borsetta. SMART-EXIB verrà utilizzata come opera da esporre fuori dalla mia città natale, in caso ne avessi l'occasione, diminuendo di tantissimo le varie spese. 
Inoltre SMART-EXIB si presenta come un'opera che fa interagire l'arte con la tecnologia e la comunicazione e che fa anche riflettere su quanto in un futuro i luoghi d'arte convenzionali potrebbero grazie ai nuovi media essere sdoganati dando più spazio ad artisti senza scorciatoie o giuste conoscenze. Cosa che sta già accadendo con con la Street Art. Questo che stai guardando è un promo video esplicativo dell'opera, linkato inoltre attraverso un QR code presente nella bocca di SMART-EXIB. SMART-EXIB può essere usata solo da chi è dotato di smat-phone, tablet o qualsiasi altro strumento che permette di tradurre i QR code. è quindi elitaria. Questo perché è diritto di noi artisti, almeno fino a quando non potremo permetterci di far fronte a tutte le spese in cui dobbiamo incombere, di dire: "perché chiunque può arrivare alla mia arte, mentre la mia arte non può arrivare a chiunque, se non grazie a dei soldi? Come ti senti tu che non hai abbastanza soldi per essere smart, a non potermi visualizzare?" 
Ti sei messo nei miei panni, caro utente. 




ENGL: My name is Stefano Stefanini and I am a young Italian artist. I have been into art ever since I was born, but I managed to enter the contemporary art circuit only last year. I soon realized that unfortunately you can be an artist only if you can afford it moneywise, at least this is how things work in Italy. If the artist manages to enter the art circuit thanks to his art and not to his contacts, he has to face countless expenses. This happens because in Italy, the few galleries that show an interest in young artists often lack the funds or they simply want to support a good cause and not to make money out of it. A few examples of the expenses that artists have to face are the rents for collective exhibitions 
or transportation for those exhibitions that take place in a different city. This is why I decided to create an artwork that would make people aware of such a topic, and at the same time that could solve a problem that affects me personally, since I am not rich myself. This artwork is called SMART-EXIB and it is based on new technological medias. SMART-EXIB is a fake head on which I applied some QR codes. QR codes – QR stands for Quick Response – are square images on whose inside we can find little black modules that create and apparently pointless drawing. You can download online for free a useful scancode that will reveal the real message inside the QR code, a message that can be of any kind. Each QR that the user finds on SMART-EXIB leads them to a different online video about my art. 
SMART-EXIB becomes a sort of personal art gallery by using the main features of the world wide web: in spite of its being tridimensional and tangible, it does not fit into a physical space. SMART-EXIB can be displayed in any art gallery but it can also easily appear in public and private spaces thanks to its lightness and to the fact that it can be carried in a purse. If I am given the chance, I will display SMART-EXIB out of my hometown, greatly reducing the aforementioned expenses. Moreover, SMART-EXIB can be viewed as an artwork that enables the interaction among art, technology and communication. It also raises awareness on how one day the new medias could easily clear those spaces conventionally dedicated to art by giving a voice to those artists with no shortcuts nor contacts. This is exactly what is already happening with the Street Art. The video that you are currently watching, is a presentation of this artwork, which is also linked to in the mouth of SMART-EXIB through a QR code. SMART-EXIB can only be used by those who own a smartphone, a tablet or any other device that is able to detect QR codes. This makes SMART-EXIB elitist, and here is the reason why so: as long as we will not be able to face all of the expenses that we have to afford, as artists we have the right to say: “Why is it that everybody can reach my art, but my art cannot reach everybody without money? How do you feel knowing that you cannot see me because you cannot afford to be “smart”?” 

Well, my dear user, you just stepped into my shoes.


mercoledì 8 giugno 2011

HELLO THIS IS ME project

Engl:
HELLO THIS IS ME is an artwork.

HELLO THIS IS ME is in an experiment of communication
in the contemporary art world.

HELLO THIS IS ME has the goal to promote
myself and my works in a creative and alternative way.
At the same time HELLO THIS IS ME want to make everybody
think about how hard is being a joung contemporary artist
if you are a nobody's son.

According to the feedbacks received I'll be able to give an answer to some
questions:
-How important are the ideas, the skill, the contemporaneity, and the work
of an artist in the world of contemporary art?
- How important is to know how to sell oneself and how important is the
artist himself beside the things mentioned above?
_pretence, if used well, can become a way "to sell oneself well"?
-Am I artistically interesting in contemporary art
regardless of my status of "child of no shortcut"?

LOOK AT THE VIDEO TO SEE WHAT I HAVE DONE!







ita: HELLOTHISISME.
di Stefano Stefanini
scheda esplicativa

Cos'è HELLOTHISISME:
HELLO, THIS IS ME è un esperimento di comunicazione e design applicata all'arte e consiste nella creazione di un'opera chiamata anch'essa HELLO, THIS IS ME. L'opera in questione è divisa in tre parti: una parte digitale (digi-ME), una performativa (perfor-ME), e una video (vid-ME) .

Perchè esiste HELLOTHISISME:
L'esperimento nasce per dare una risposta ad alcune domande che mi sono posto in quanto giovane artista senza conoscenze giuste e figlio di nessuno. Alcune di queste domande sono: Nel mondo dell'arte quanto la bravura, la contemporaneità, le idee e il lavoro di un artista sono importanti? Nel mondo dell'arte il sapersi vendere e l'artista stesso sono cose più importanti rispetto la bravura, la contemporaneità, le idee e il lavoro dell'artista? La finzione, se giocata nel modo giusto, può diventare un "sapersi vendere bene"? IO, sono artisticamente interessante a livello contemporaneo, a prescindere dalla mia condizione di figlio di nessuno senza giuste conoscenze? Domande che mi sono posto dopo aver spedito il mio portfolio artistico a molte gallerie di arte contemporanea e di aver ricevuto come uniche due risposte, richieste di grosse cifre di denaro per poter esporre. Nonostante le domande, e l'intenzione di "imparare a vendermi" lo scopo del progetto, non è di vedermi affermato immediatamente nel mondo dell'arte contemporanea, ma semplicemente di capire come questo funziona, se è vero che le giuste conoscenze sono indispensabili e quanto la comunicazione e i media possono essere utili in questo mondo. é insomma semplicemente un esperimento.

Prima di iniziare a fare ciò che ho fatto, ho dovuto fare un arduo lavoro di ricerca per creare una mailing list di circa 2000 contatti di persone inerenti al mondo dell'arte (galleristi, gallerie, artisti, critici, giornalisti, appassionati etc etc)

Di seguito vi spiegherò passo per passo, in che cosa è consistito questo progetto e a quali considerazioni sono giunto fino ad ora.


Digi-ME
Digi-me, la parte digitale dell'opera che costituisce questo esperimento e consiste nella creazione di tre siti-web. Il primo, ( www.stefanostefanini.com) è il mio sito personale con il mio portfolio artistico. Il secondo sito ( whatisit.altervista.org/  ) è un sito dalla difficile comprensione e che consiste in una schermata bianca con una linea nera in mezzo, da cui, passandoci il cursore sopra, compaiono una breve bio, il link al sito ufficiale e una foto identificativa di 4 artisti già abbastanza famosi, o famosi che hanno accettato di partecipare a questo progetto, ma anche una mia breve bio, il link al mio sito personale e la mia foto identificativa. whatisit non comunica nulla. pone solo una domanda e lascia intravedere una risposta. è il via di questo progetto. Il terzo e ultimo sito ( http://artit.altervista.org/ ) è nn sito che si propone come un portale che propone di mese in mese 5 giovani artisti contemporanei più o meno famosi. Verranno segnalati me e gli stessi quattro artisti presenti in WHATISIT. Il 21 Febbraio 2011. il sito WHATISIT è stato comunicato a tutta la mailing list citata prima ma è stato anche pubblicato attraverso un profilo facebook fake dal nome "iosono chisono", su tutte le bachece delle più importanti piattaforme artistiche italiane. Allo stesso modo è stato comunicato il sito ARTIT, ma il 28 Febbraio 2011, una settimana dopo. Entrambi i siti servono a posizionarmi vicino ad artisti già abbastanza famosi, o che comunque vengono riconosciuti come tali. La parte più difficile dell'intero progetto è stata quella di trovare questi artisti disposti a collaborare. Ho scritto veramente a molti artisti, ma i feedbacks sono stati di estrema diffidenza. Nonostante tutti quelli che hanno risposto (e son stati quasi tutti) abbiano trovato molto interessante l'idea, quasi tutti hanno deciso di non esporsi per paura di eventuali conseguenze negazive. Anche se il loro ruolo sarebbe stato semplicemente quello di farsi comunicare attraverso ad una mailinglist di più di 2000 persone, alcune delle quali magari non hanno mai sentito parlare di loro, cosa che gli avrebbe fatto solo comodo.
Gli unici artisti che hanno aderito a questa parte del progetto sono:
Andy dei Bluvertigo:
andy nasce a monza nel 1971.
dopo le scuole dell' obbligo si diploma all' istituto d' arte di monza.
si specializza nel ramo della grafica pubblicitaria e dell' illustrazione presso l'accademia delle arti applicate a milano. contemporaneamente sviluppa la sua attenzione nei confronti della musica, studia il saxofono, i sintetizzatori (tastiere) collaborando a un progetto musicale chiamato bluvertigo, una band capitanata da morgan (voce, basso e piano) , supportata da sergio carnevale (batteria) e livio magnini (chitarra), che propone al mercato italiano un suono anglofilo basato sulla commistione tra elettronico e suonato, applicato a diversi "generi musicali". dopo anni di tournee, apparizioni televisive e implicazioni discografiche andy si propone oggi in diversi ruoli,cercando di unire diverse forme di espressione dipinge grandi quadri fluorescenti su tela, compone colonne sonore per la danza contemporanea e il teatro, mixa la musica new wave degli anni 80 nei club o le piazze come dj.il tutto sotto lo stesso punto di vista "il reset". oggi la sua pittura viene applicata e commissionata in ambiti aziendali, come il settore della moda o quello pubblicitario.
Jaman della KNZ crew:
Alessandro "Jaman" nasce a Torino nel 1972.
dopo le scuole dell' obbligo studia grafica pubblicitaria specializzandosi come grafico/illustratore.
Ma la grafica comprime troppo le sue visioni così approfondisce anche la tecnica dello spray potendo così "ingigantire il suo mondo" da questa esperienza nasce nel '92, un progetto chiamato KNZ, ovvero un sodalizio artistico tra quattro persone con background diversi, che collimano in progetti artistici e lavorativi vari. La smania di nuovi mezzi e superfici lo spinge anche verso il mondo del tatuaggio dove, con il suo stile particolare, riesce a ritagliarsi uno spazio anche in questo ambiente.  Oggi la sua arte fiabesca viene realizzata in diverse misure e superfici adattandosi ad ogni progetto.
Luigi di Luigiyluca:
O la si ama o la si odia, ma certo la fotografia di Luigi y Luca, una giovane coppia di artisti gay italiani, non lascia indifferenti. Evoca, disturba, racconta, provoca... C'è chi, estasiato, ne magnifica la genialità e chi, irritato, ne denuncia la pretenziosità. Ognuno può farsene un'idea visitando il loro sito, ma nessuno può negare la grande capacità comunicativa di certe immagini.
Antonio pannullo:
Nato nel 1964 Antonio Pannullo ha una formazione di design e grafico pubblicitario ed ha collaborato in questo settore con diversi editori italiani e stranieri per la realizzazione di illustrazioni di diverso tipo dal fumetto storico fino alla divulgazione tecnica delle vetture da copetizione passando per la realizzazione di booklet per tatuaggi a lezioni e realizzazioni multimediali per la computer grafica in 3D  Nell campo artistico ha cercato di avere una sua indipendenza e ha realizzando varie personali  grazie all aiuto di amici e sponsor. é stato finalista nel 2005 al premio arte promosso dall editoriale giorgio mondadori e nel 2006 al 1° international video art festival magmart del ccam casoria contemporary art museum (na).

Perfor-ME
Perform-exp è la parte performativa, nonché quella più importante, dell'opera che costituisce questo esperimento e ha come scopo quello di far arrivare alle orecchie dei galleristi d'Italia il mio nome. Perform-me consiste infatti nella realizzazione e nella comunicazione di una serie di performances artistiche. Le performances in questione sono: JUST ME, JUST YOU PART 1, JUST YOU PART 2, GUERRILL-ART. Ho deciso di fare questa parte del progetto per dimostrare che sarà anche vero che il digitale e il web sono ormai parte della nostra vita di tutti giorni, ma che ciò che è reale e tangibile ha sempre molto più effetto. Con Perform-ME dimostro che ancora oggi, almeno in campo artistico e della comunicazione, il digitale continua ad essere un'estensione del reale e non una sostituzione di esso. Non avessi fatto questa parte del progetto, credo non sarei riuscito ad arrivare dove sono arrivato, cosa che leggerete tra poco, quando arriverò a parlarvi delle mie considerazioni riguardanti questa tesi.

JUST ME
19 Marzo 2011
Per un giorno intero sono stato chiuso in una vetrina di Torino. Fuori dalla vetrina, la scritta "HELLO THIS IS JUST ME" e freecards e spillette in omaggio con la mia faccia stampata sopra incollate sull'intero vetro, con l'invito di staccarle per guardare cosa si nasconde in vetrina. La perfromance ha avuto abbastanza successo perchè su 200 cartoline, ne sono state staccate più o meno 250. La reazione di chi ha staccato la cartolina e ha notato che dentro c'ero io che non facevo un bel niente è stata di divertimento e stupore.
Questa Performance ha come scopo il farmi conoscere ma soprattutto quello di sensibilizzare la gente sul fatto che è difficile essere giovani artisti contemporanei quando si è figli di nessuno e sul fatto che a volte il sapersi vendere è la cosa più importante. Ecco perchè gadged in omaggio con la mia faccia, ed ecco perchè esposta in vetrina solo la mia persona e non le mie opere.
L'evento è stato comunicato 15 giorni prima alla mailing list ma anche a tutti i blog d'arte italiani, e ai giornalisti che si occupano di arte cultura a Torino. L'evento è stato segnalato ovunque io l'abbia comunicato. Sia online che in riviste come "repubblica" "la stampa" "exibart" etc.
Mediamente, il comunicato stampa che è stato pubblicato diceva:
"Se ci si chiede quanto le giuste conoscenze e le scorciatoie possano essere importanti nell'arte contemporanea, già ci si da una risposta, purtroppo!
Il giovane artista torinese, figlio di nessun gallerista o artista famoso, Stefano Stefanini si pone quindi un'altra domanda: "Quanto, nel mondo dell'arte contemporanea, sono importanti il sapersi vendere e l'artista stesso rispetto alla sua bravura, la sua contemporaneità, le sue idee e il suo percorso".
Per darsi una risposta Stefano Stefanini si mette in mostra con la sua performance "Just Me "! Il 23 Marzo 2011 dalle 15:30 alle 19:30 l'artista sarà infatti esposto in vetrina per presentare se stesso e Non le sue opere.
Gadgets in omaggio per tutti.
Un modo divertente e scherzoso per sensibilizzare riguardo questi tristi meccanismi che caratterizzano il mondo dell'arte, ormai sempre più elitario."
Su youtube è presente un video che documenta nei dettagli la performance. Questo video, ha raggiunto in due mesi, quasi duemila visualizzazioni. Io ho un videoblog online su youtube con quasi tremila iscritti e circa 1400874 visualizzazioni totali dei caricamenti. Duemila visite in due mesi ad un mio video sono relativamente basse rispetto la mia media, ma nettamente alte rispetto la tematica del video. Infatti, dopo una ricerca ho notato che i video riguardanti performance artistiche di giovani artisti sconosciuti o emergenti ma anche famosi italiani, ricevono pochissime visite.  Visto il successo del video di questa mia performance, e dei video relativi alle altre performance di questo progetto dopo descritte, compaio tra i primi risultati nel motore di ricerca di youtube digitando "performance arte contemporanea".




-JUST YOU
Part1
22 Marzo 2011
Ho attaccato una delle freecards e una spilletta con la mia faccia stampata sopra di fronte alle 18 gallerie di arte contemporanea di torino che potenzialmente potrebbero essere interessate a me.
23 marzo 2011
Le 18 gallerie italiane di arte contemporanea che potenzialmente più potrebbero essere interessate a me a torino (escludendo le grandi gallerie di fama internazionale come Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz, o castello di rivoli ma considerando realtà minori) hanno ricevuto una mail in cui vengono chieste eventuali info su di me, da una mia amica laureata in critica d'arte che per l'occasione ha fatto finta di non conoscermi, usando la scusa di aver visto la cartolina attaccata di fronte alle gallerie in questione. Vista la tipologia di questa performance, questa non presume alcuna documentazione se non le risposte ottenute, che sono state risposte molto divertenti, dal momento in cui nessuno ha risposto di non conoscermi ma si sono tutti limitati a dire che "non sono un artista tenuto da loro".

Part2
24 Marzo 2011
24 Aprile 2011
24 Maggio 2011
Le 3 gallerie più famose di Torino che trattano arte contemporanea (escludendo le grandi gallerie di fama internazionale come Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz, o castello di rivoli ma considerando realtà minori) hanno ricevuto visita da 3 persone diverse che chiedono info su "Stefano Stefanini, il giovane artista di cui si sta parlando ovunque" in 3 giorni diversi. Le reazioni di queste gallerie sono state identiche alle risposte ottenute via mail tramite la performance JUST YOU part 1. Questa performnce non è stata documentata.

(Nel mese di marzo la galleria d'arte contemporanea Artèvision mi ha chiesto di partecipare alla collettiva "internazionale d'arte GLBTE" che ogni anno avviene in concomitanza con il Festival del Cinema Gay di Torino.)

-GUERRILL-ART
14 maggio 2011
L'area verde di fronte alla Fondazone Sandretto Re Rebaudengo (più importante fondazione torinese di arte contemporanea, riconosciuta internazionalmente) è stata da me decorata con 100 palloncini con il mio nome stampato sopra e una catolina con la mia faccia stampata in bianca e la scritta "Patrizia considerami" in volta. Performance che ha come scopo quello di farmi notare ma anche quello di sensibilizzare la gente sul fatto che sono pochi gli artisti contemporanei italiani nati dopo il 1970 che riescono ad esporre, soprattutto in piattaforme che dovrebbero fare la differenza e mostrare ciò che è contemporaneo. Questa operazione virale non è stata comunicata alla mailing list ma solo ai giornalisti che si occupano di arte e cultura, e solo dopo la sua conclusione. Su youtube è presente un video che documenta nei dettagli la performance. Questo video, così come quello della performance JUST-ME ha avuto molto successo. In particolare, ho attirato l'attenzione di diversi artisti che si occupano di street art con fini sociali e polemici, che mi hanno scritto per farmi i complimenti.



VID-ME
La fine. VID-ME è La terza e ultima parte del progetto. Il momento dello smascheramento. Vid-me consiste nella realizzazione di un video destinato al web in cui viene raccontato tutto ciò che è successo nella realizzazione di questo progetto, e in che cosa questo consiste. Con la conclusione di PERFORM-ME, il secondo e penultimo step del progetto, ho potuto già rispondere alle domande che mi hanno spinto a fare ciò che ho fatto ed è avvenuto che finalmente  sono stato riconosciuto dal "sistema" come un artista. Di conseguenza è sorto il dubbio a chi ha collaborato con me in questo progetto, se sarebbe stato conveniente per me concludere il progetto con questo video di smascheramento, dal momento che molti si sarebbero potuti sentire, guardandolo, presi in giro ma io non ho avuto affatto dubbi a riguardo. L'obiettivo che mi sono posto con la realizzazione di questo progetto non è stato quello di diventare in sei mesi un artista affermato, dal momento in cui sono perfettamente consapevole che una carriera artistica si forma con anni e anni di lavoro e ricerca. Piuttosto, con HELLOTHISISME, ho voluto studiare certi meccanismi del sistema dell'arte. Infine non ho mai cercato, con questo progetto ma anche nella mia vita in generale, di far parte del sistema dell'arte, ma ho provato a vedere se sono in grado di rendere il sistema dell'arte parte di me e plasmarlo a mio piacimento. I DON'T WANT TO BE PART OF THE MACHINE, I WANT THE MACHINE TO BE PART OF ME. Se qualcuno si dovesse sentire preso in giro, è un problema suo. Non ho preso in giro nessuno, dal mio punto di visto. è per questo motivo che ho ritenuto questa parte finale del progetto assolutamente necessaria. Il progetto HELLOTHISISME è iniziato con la domanda: "what is it?". Con VID-ME do la risposta. questa è comunicazione applicata all'arte. Il video è stato comunicato attraverso la mailing list e i social networks come i siti web creati per DIGI-ME, la parte iniziale del progetto e ha raggiunto le 2000 visite in un solo giorno. La realizzazione di questo video vede la mia collaborazione con altri due artisti emergenti. Ariel Palmer che ha campionato la mia voce e creato una canzone da usare come soundtrack del video e Alec Dreiser che si è occupato del video editing.




CONSIDERAZIONI
Nel periodo di tempo in cui ho effettuato questo esperimento ho notato un cambiamento in positivo nei confronti della percezione che la gente ha di me in quanto artista. Dal momento in cui non ho mentito su nulla (dato che le varie performances sono state fatte realmente e i siti web e le persone che sono andate a chiedere info su di me non hanno riportato informazioni false) molto probabilmente questo interesse nei miei confronti è nato perchè ho semplicemente comunicato chi sono e cosa faccio, e avendolo comunicato a tantissime persone, tra queste avrò trovato anche qualcuno a cui potenzialmente piace ciò che propongo come ad esempio è successo con la Fondazione Koinè / galleria Artevision, che ha deciso di credere in me e investire su me chiedendomi di firmare un contratto di esclusiva per 4 anni. In questi mesi ho trovato quindi molte risposte alle domande che hanno fatto nascere questo progetto. in particolare ho capito che le conoscenze saranno anche fondamentali, ma se non sei nessuno e insisti nel farti notare, qualcuno pronto ad interessarsi a te lo troverai prima o poi e non necessariamente devi morire. questo dimostra come funziona il meccanismo dell'ingresso nel mercato dell'arte ma anche attraverso una case history come si fa a costruireun artista in modo consapevole. In conclusione ho capito che non per forza per essere artista hai bisogno di giuste conoscenze ma che se dimostri di avere una capacità sia di carattere artistico, ma soprattutto mediatico allora forse entri nel mercato. Con questa tesi ho dimostrato di essere artista perchè capace di inventare un sistema di promozione, ma che avesse contenuti e stile da artista, in modo da non fare parte in modo passivo del sistema dell'arte ma di raggirarlo a mio piacimento. Credo di essere riuscito ad ottenere questi feedback positivi grazie al fatto di non aver avuto obiettivi fuori dalla mia portata. ora però mi chiedo: Adesso che ho apertamente ammesso di essermi comunicato consapevolmente, la percezione di me in quanto artista cambierà ancora? e cambierà in meglio o peggio? Queste cose che molto probabilmente fanno tutti, è meglio tenerle nascoste?  sarebbe molto triste, dal momento in cui è diritto di ogni artista cercare di proporre il suo di lavoro, e non quello che vuole la gente.

RIASSUMENDO: Se non sei nessuno, ma vuoi veramente una cosa, con impegno la otterrai. Basta avere i piedi per terra, capire i propri limiti e se si è in grado di raggiungere certi obiettivi. Con questo progetto, avevo come obiettivo semplicemente quello di sentirmi considerato "artista", e l'ho raggiunto.

TU CHE STAI LEGGENDO... COSA PENSI?